“I N D I V I D U O”
di Luca Calzolari

INDIVIDUO si occupa del combattimento fuori dal contesto accademico e sportivo in forma individuale e non generica.
INDIVIDUO non è un sistema, non è un metodo e né uno stile predefinito.
INDIVIDUO è solo un nome utile a capire di cosa si sta parlando.
INDIVIDUO pone il praticante nelle condizioni di considerare la situazione di pericolo da un punto di vista obiettivo prima che pratico.
Partendo dalle certezza assodata che ogni tecnica esistente codificata di ogni stile è solo uno strumento, e che è l’essere umano che lo utilizza a renderlo funzionale ed efficiente, INDIVIDUO non si focalizza sulla “tecnica”, ma unicamente sulle “abilità” raggiunte dal praticante ad ogni distanza e in ogni area del combattimento.
INDIVIDUO si occupa della persona, non del metodo.
INDIVIDUO esiste per ricordare alle persone che è necessario considerare seriamente la possibilità di perdere in uno scontro fisico.
Tanto più sarà forte questa consapevolezza, tanto più ci sarà onestà con sè stessi e con il tempo dedicato all’addestramento.
INDIVIDUO mette a nudo le lacune sul piano fisico, atletico e psicologico, motivando il praticante a superare i propri limiti costantantemente; incrementando abilità e consapevolezza il praticante si presenta progressivamente sempre più idoneo ad affrontare le difficoltà di un’aggressione improvvisa.
INDIVIDUO mette in chiaro il punto di partenza sul piano fisico, mentale e spirituale del praticante, e lo pone in condizione di considerare questo aspetto sempre.
INDIVIDUO utilizza la VIA del combattimento per aprire un varco nella coscienza.

LUCA CALZOLARI ED INDIVIDUO:
Il combattere ha fatto parte della mia vita fin dai primi anni, quando avevo 10 anni feci per la prima volta a pugni, fu lì che imparai a reagire. Dopo un lungo oblio di ignoranza a 20 anni circa iniziai la boxe, poi passai al JKD, al Kali e Panantukan, poi al Krav Maga, al Vale Tudo, Luta Livre, MMA, lotta olimpica, Kick Boxing, Choy Lee Fut, Capoeira, Qi Gong, Taijiquan, alcuni degli stili menzionati li praticai supercifialmente altri invece molto più intensamente. Letteralmente appassionato, innamorato del sapere ho cercato ovunque per trovare un significato, una risposta. Feci il mio percorso agonistico e mi presi qualche soddisfazione, iniziai ad insegnare nel settembre del 2003 e da allora non ho mai smesso di farlo.
Dopo quasi 20 anni di pratica diretta nelle arti marziali, sistemi di difesa personale, sport da combattimento, dopo aver combattuto in strada e sul ring, dopo aver vissuto esperienze dirette di interventi sia da civile che nel mondo della sicurezza privata, posso dire a 40 anni di aver inquadrato un mio punto di vista sull’argomento.
Alcuni maestri mi hanno insegnato a muovermi rispettando i principi fondamentali, altri mi hanno insegnato a cercare me stesso nel silenzio e comprendere l’aggressività dell’ego.
Tuttavia i migliori maestri sono stati i miei allievi, quelli da cui ho imparato di più.
E’ con loro che ho passato e passo la maggior parte del tempo dedicato al combattimento; ed è con loro che ho dovuto usare me stesso per imparare. Attraverso le loro difficoltà ho dovuto capire cosa servisse di volta in volta per aiutarli. Questo è in definitiva la miglior scuola che io abbia mai frequentato, quella dell’altruismo.
Insegnare significa imparare. Nel prendersi cura delle difficoltà dell’ “individuo” si apprendono infiniti dettagli legati al movimento e al carattere.
Attraverso l’utilizzo del corpo si “passa” gioia di vivere, mentre insegno imparo qualcosa di fondamentale per me.
Il fine è combattere per limitare la violenza e questo paradossalmente avviene solo attraverso il sacrificio e la fatica.
Tuttavia il lato difficile è giustificabile quando l’obbiettivo è lavorare per essere il miglior sé stesso di sempre.
Ho deciso di chiamare le ore che dedico all’autodifesa nei miei corsi INDIVIDUO perchè questo nome serve a ricordarmi qual’è il mio vero obbiettivo in ogni presente.