Arriviamo in questa bella piazza di Santena con un bel campanile, molta gente ed un ring al centro.

Mentre stavo per arrivare mi giunge un messaggio che dice: “Iaquinta si è già pesato ed è 76,8Kg”. “Aspetta un attimo!” rispondo,” il peso si fa insieme”.
Arrivato in piazza rifaccio fare il peso a Guido.
Risultato Eugenio 72.3 – Guido 78,3.
Eh… siamo fuori di quasi un kilo e mezzo. Ehh il ragazzo ha mangiato e ha bevuto dopo il peso delle 19:00; chiedo a Eugenio se vuole combattere, mi guarda negl’ occhi e mi dice di si (ricordo per chi non lo sapesse che spetta all’organizzazione punire l’eccesso di peso e penalizzare l’atleta).
Conto il tempo che ci separa dal ring, più o meno 50 min; ok: caffè, un po’ di centratura e poi solo Eugenio. Faccio a pieno il mio lavoro: lo scaldo lentamente, lo motivo, lo spingo a trovare il suo centro spirituale e ripasso il piano di gioco scelto per affrontare questo match.
Prima di salire, mentre suonano le note degli Evanescence, gli sussurro nelle orecchie: “oggi gli spiriti del combattimento sono con noi”.
Il match si muove a senso unico, Eugenio gestisce la distanza e misura i tempi. Al primo low kick sinistro porta al suolo e finisce in guardia a mezzo metro da me. Parlo come se fossimo in palestra e lui esegue a pieno. Si rialza e costringe l’ avversario a restare giù, lo colpisce con pesanti low kick finchè riesce a passare le gambe con un gancio destro al viso, lo tiene giù, nord sud, cross side e monta. Una volta seduto sulla pancia tiene l’equilbrio e colpisce duramente, sento gridare e avviso l’arbiro di interrompere. Iaquinta ha dichiarato una resa verbale.

Ciò più che conta per me, non è il risultato sportivo, ma l’essere riuscito a portare un atleta sul ring pronto a livello fisico, mentale e spirituale.
Un grosso grazie a Stefano “Captain” (secondo all’angolo con me) e ai ragazzi e ragazze della Reactive club presenti: Marco, Manuela, Franco, Fabio, Franecesco.