Oggi il tempo sembra aver preso un’impennata e aver riportato le temperature ad un giugno ordinario e questo ha reso il palazzetto di Borgaro un vero pentolone di calore, che ci ha fatto sudare anche quando restavamo fermi.
Gli spalti erano colmi di gente ed erano molte le persone presenti a seguire le gare di combattimento sportivo anche al di fuori delle gradinate.
I nostri ragazzi si sono preparati ed hanno affrontato le sfide cercando di seguire la linea di allenamento preparata in palestra nelle settimane passate. Chi più chi meno ha mostrato un miglioramento strutturale e questo è un bene, ma come ogni volta dal mio punto di vista le cose da aggiustare e rifinire restano molte.
In ogni caso io sono contento delle performance dei miei ragazzi, li conosco, li stimo per la loro volontà di fare sport, e nello stesso tempo li tengo d’occhio, li studio e cerco di trovare per ognuno di loro la strada utile a farli salire e migliorare come atleti e come persone. Non è mai uguale, ogni individuo ha necessità differenti!
MANUELA:
Combatte di boxe e K1 light. Si vedono miglioramenti sui fondamentali, ma come dico sempre serve allenamento. Avversaria facile di boxe light che abbandona malamente il combattimento appena si accorge di essere impreparata per la situazione. Niente da imparare. In ogni caso la posizione di guardia e gli spostamenti sono subito più belli.
Nel secondo match incontra una ragazza preparata che gestisce bene per due riprese, ma perde nettamente la terza per carenza di fiato. Questa volta la mente è buona, ma il fiato pessimo e deve essere assolutamente curato per i prossimi match.
Il match viene prima perso e poi vinto, nel senso che durante l’incontro c’è stato un cambio d’arbitro che fungendo anche da giudice, ha esaminato solo le ultime due riprese non considerando però la prima. Stupiti dopo il match abbiamo mostrato questo all’organizzazione e il verdetto è stato convertito in vittoria. In ogni caso: ALLENAMENTO!
Boxe light:
K1 light:
EMANUELE:
Ema combatte di grappling perché, come ogni volta capita, ci si prepara per le MMA light e per la K1 Light, ma le organizzazioni creano disguidi o hanno difficoltà a trovare l’abbinamento e gli piazzano in ultima sede un incontro di lotta. Sedati da queste circostanze io ed Ema abbiamo imparato a guardare il lato positivo della cosa: “queste gare sono solo prove. Prove che ci servono per raggiungere qualcosa di più grande e per avere una sufficiente esperienza in ogni area del combattimento per quando arriverà il giorno”.
Maturato questo affrontiamo la lotta usando una tattica spesso utilizzata e vincente, la tattica che noi definiamo: “Della mezza guardia” dalla quale riusciamo ad azionare un gioco non ortodosso e pericoloso.
Dopo tre minuti nei quali tutto sommato si nota una certo eccessivo atteggiamento difensivo, Ema attacca e chiude con una sedia elettrica (leva che agisce sulle gambe). Tecnica che lo ha reso conosciuto e rispettato. Ovviamente in cantiere abbiamo tante altre piccole gabbia pronte a scattare.
MARCO:
Quando incontro Marco nel palazzetto lo percepisco subito teso, nervoso. Ne parliamo cerchiamo di affrontare la difficoltà. Quando l’indecisione si presenta prima di una gara non la si supera facilmente, si deve annullare il fattore di pensiero negativo convertendolo il più possibile con operazioni di ricontrollo della propria struttura e dei propri mezzi in fattore di attacco e difesa, perché in termini pratici è quello che ci serve di più quando saliamo sul ring. Marco tiene il match, ma è poco attivo, non si vede intenzione né volontà di spingere. E quindi non lo materializza molto.
Avrebbe potuto fare di più perchè strutturalmente si nota un miglioramento nelle posizioni, ma serve molta pratica.
Se l’emotività prende il sopravvento si spegne la capacità di calcolo e si rischia di passare il gioco in mano all’avversario.
Serve molto allenamento fisico.
E poi Marco più convinto se vuoi combattere!!
ALESSANDRO:
Combatte al di sotto delle proprie capacità, si chiude troppo in difesa e tentenna troppo a prendere iniziativa, piazza colpi interessanti, ma non dimostra superiorità e non convince la giuria che passa la vittoria al suo avversario che invece risulta più incisivo.
MATTEO X TITOLO ITALIANO DILETTANTI:
Affrontiamo un avversario con un curriculum di rispetto nel pugilato e quindi pericoloso di braccia.
La nostra tattica entra a pieno, con calci e ginocchiate l’avversario viene contato sullo scadere della prima ripresa proprio grazie ad una ginocchiata sx. La seconda ripresa vede un avversario deciso a risalire, ma Matteo riesce a contenerlo bene e aggiudicarsi anche questa ripresa. Nella terza ripresa la nostra tattica viene a compimento e, dopo aver ferito con le gambe il corpo, inizia ad aprirsi lo spazio nella guardia per far passare i colpi al viso, l’avversario viene contato altre due volte e la campanella lo risparmia da una punizione più amara.
Davvero un bel match, che stringe una cintura sulla pancia di Matteo, la prima….