Anche oggi abbiamo esposto la nostra scuola alla dura legge dell’agonismo che a volte premia e a volte insegna.
Stiamo crescendo molto e questa mia analisi non dipende dai risultati ottenuti, che possono essere spesso anche dettati dalla fortuna, ma dal carattere dimostrato in ogni singola disciplina da ogni singolo atleta della Reactive Club.
L’ansia e la paura sono presenti, ma sotto il nostro controllo, non ci dominano lo spirito e la mente; e laddove la paura serve solo per il buonsenso non c’è terrore, e dove non c’è terrore c’è spazio d’azione e libertà di espressione.
Ogni atleta ha dimostrato questo grado di presenza ed è questo il mio vero orgoglio, forse il sunto del mio e del loro successo oggi; la loro crescente maturità agonistica mi appaga di tutte le difficoltà che ogni giorno affronto per crescere ragazzi e ragazze nel nome di questo sport a cui tanto ho dato e tanto ho chiesto.
Da annotare l’ impeccabile arbitraggio del nostro Daniele Convento arbitro nazionale.

EMANUELE MOGAVERO (Grappling):
Dopo una breve lotta in piedi, Emanuele si trova tra le gambe dell’avversario dalle quali esce e rientra più volte, la lotta si stabilizza, Emanuele è l’unico a tentare attacchi. Prende una gamba, ma resta indeciso perché non può attaccare il tallone in torsione, in quanto gli viene espressamente vietato dall’arbitro. Poco dopo prova una sedia elettrica dalla mezza guardia, ma anche qui, forse per paura di ripetersi (cosa che capisco ma non condivido) non chiude, perdendo la presa con le gambe.
Di li a poco Emanuele attacca un po’ più deciso a concludere il match, passa la guardia e chiude una Kimura (leva in torsione della spalla) dalla posizione di monta laterale (side mount).
L’avversario mostra segni di sofferenza sul viso e l’arbitro interviene prima del tapout (chiaro segno di resa) per evitare la lussazione o la rottura.

DIEGO CARNOVALE (K1 light):
Al termine della prima ripresa gli scambi sono tutto sommato equilibrati anche se Diego ha colpito più volte, nella seconda e nella terza, dopo un buon ascolto dei miei consigli sulla gestione della distanza, il match passa quasi totalmente nelle sue mani.
Diego manda l’avversario spesso a vuoto e inserisce valide combinazione. Vittoria indiscussa

MANUELA CALZOLARI (K1 light):
Dopo una prima ripresa nella quale si evidenzia un imbarazzante divario tecnico l’avversaria di Manu si ritira conscia di non avere gli strumenti per organizzare qualcosa di sensato.
Giornata sprecata per Manu che presto avra modo di incorciare con avversarie più degne.

MATTEO MAZZA (K1):
Matteo oggi ha affrontato un avversario francese molto pericoloso e dai colpi pesanti. Questo atleta il mese scorso ha inflitto un terribile KO dopo pochi secondi dall’inizio della prima ripresa con un tremendo gancio (questo mi viene ricordato alla fine del match da un mio atleta). Considerata la mole tozza e le braccia grosse, dico a Matteo di fare attenzione ai suoi ganci. Capisco anche che si finge calmo per partire forte e avviso Matteo delle probabili intenzioni del suo avversario. Non sbaglio….
Matteo parte ad un ritmo alto e attacca bene per contenere l’avversario che scarica pesanti colpi di braccia, ma che subisce di più ed esce pesantemente segnato al termine della prima ripresa, Matteo ha un piccolo taglio, lo guardo negl’occhi e vedo un po’ di disordine, qualche dubbio: “..la ripresa è nostra” gli dico “ma fai attenzione ai suoi ganci”, lo spingo ad usare il sinistro che arriva sempre a segno, ma capisco che sarà duro da mettere giù. Serve la testa per arrivare bene alla fine. E Matteo ascolta, tiene la lunga distanza piazza ottimi colpi e l’avversario viene contato una volta, sanguina dal naso, viene visto dal medico che lo fa proseguire. L’avversario ora si ci prova ancora, ma un po’ meno!
La seconda ripresa è tutta nostra. Nella terza ormai Matteo tiene la distanza, l’avversario prova ancora una carica in una fase all’angolo, attacco duro che però Matteo difende bene, torna a colpire da lontano mandando spesso l’avversario a vuoto.
Si esce dal ring con un match vinto a tutti i livelli qualche segno e un’altra medaglia!