Mi chiamo Luca Calzolari e INDIVIDUO è il mio metodo di allenamento maturato in oltre 20 anni di esperienza diretta nel mondo dello sport da combattimento e della difesa personale.
INDIVIDUO si occupa di approfondire lo studio del combattimento senza regole, nell’ambito dello scontro in “strada” e per farlo si centra soprattutto sull’ aspetto mentale, spirituale ed emotivo.
Ho chiamato INDIVIDUO il mio metodo di addestramento perchè è proprio sull’individualità che si basa la filosofia che lo sostiene.
Durante gli anni dedicati all’apprendimento e alla pratica del combattimento in tutte le sue forme (sportiva, marziale, per sicurezza personale o privata), dopo aver gareggiato nello sport e dopo aver militato per oltre 15 anni nelle principali federazioni di Krav Maga internazionali, il mio pensiero e il mio studio del combattimento si sono progressivamente sempre più dissociati dal comune metodo di allenamento usato nei corsi di difesa personale nelle palestre.

LE BUGIE SULLA DIFESA PERSONALE
Già da diversi anni ormai il bisogno di allenarsi per aumentare la propria sicurezza è in esponenziale aumento. Ma, se è vero che la domanda è aumentata, sarebbe saggio chiedersi dove nasce il bisogno di porsi questa domanda!
La risposta è ovvia: il profitto! E’ un’altro bisogno indotto!
Devi sentirti sicuro, devi imparare a difenderti!
Nel 2000 rimasi affascinato dal Krav Maga e allora davvero nessuno sapeva cosa fosse, dopo poco più di 15 anni l’Italia si è letteralmente popolata di esperti. Ci sono migliaia di insegnanti e decine e decine di federazioni pronte ad insegnarti come difenderti!
Un business indiscusso!
Nel mondo delle arti marziali mancava qualcosa di specifico inerente la difesa personale, e.. “eccalalà!” la soluzione.
Lentamente le informazioni si sono accatastate e le fondamenta si sono solidificate, ora sapersi difendere è un “must”.
Ma attenzione…
Il sottile gioco mentale che si cela dietro la menzogna fa perno sul trucco di solleticare l’ego umano.
Basta davvero poco per convincere una persona che sia facile reagire di fronte ad un attacco di coltello. Lo sono gli istruttori per primi perchè sono stati letteralmente addestrati a considerare questo argomento con leggerezza. Questi e altri centinaia di esempi legati a differenti tipologie di aggressione mi hanno indotto a pensare che tutto questo rasenti la follia.
La verità è molto più amara e poco si confà con l’imparare rapidamente a difendersi.
Come ho detto infinite volte, si è pensato al nemico come ad un deficiente senza capacità che più che un aggressore ricorda un compagno di allenamenti con il quale giochicchiare.
Tutte queste incertezze legate alle arti marziali già si erano rivelate con le arti tradizionali negli anni 60 ed ora si sono solo aggiornate ed addattate ai tempi nostri, ma la bugia alla base resta la stessa.
Davvero, non accendo più tv e youtube perchè ormai il rincoglionimento avanza ad un livello tale che anche una matura indifferenza fatica a sopportare.
Difendersi in tutta sincerità è un punto di vista, perchè la domanda dovrebbe essere più “adulta”: difendersi da cosa?
E’ deducibile che sapersi difendersi è proporzionalmente possibile in base all’entità del pericolo.
Senza vergognarsi troppo delle conseguenze si è giocato molto sulla difesa della donna e del più debole, portando lentamente a pensare che anche i bambini debbano sapersi difendersi. E si pure loro! tra una playstation e una merendina devono uscire da uno strangolamento.
Insomma vendiamolo proprio a tutti questo bisogno di difendersi.
Ma ora un’altra domanda….quanto funziona il prodotto acquistato?
In verità poco, nessuna statistica di successo. Solo promozione.
Vale poco come ogni prodotto di grande distribuzione: facilmente riconoscibile, di scarsa qualità e che fa poco bene alla salute.

ECCO I PERCHÈ:
Durante i corsi di difesa personale si risponde a situazioni specifiche oltre le quali è impossibile improvvisare, se lui fa così io faccio “cosà”. Le difese si applicano solo su attacchi specifici, ma non prevedono la continuità e cosa avverrà dopo, non calcolano l’imprevisto perchè si basano su movimenti prestabiliti. La codifica non prepara l’allievo all’improvvisazione, la principale abilità del combattente.
Ci si occupa di come reagire ad un problema cercando una soluzione rapida, piuttosto che allenare infiniti modi di ricevere lo stesso attacco, si tende a semplificare per convenzione, ma così facendo si annulla l’istinto e ci si affida a movimenti che intuintivamente risultano difficili. Si deve sperare che chi ci attacca lo faccia proprio secondo gli schemi allenati.
E’ l’equivalente di organizzare un dialogo a monte presupponendo che al momento del confronto verbale ci vengano date le risposte desiderate; senza quindi considerare che il senso del discorso si strutturerà in realtà proprio durante il dialogo stesso.
Durante le lezioni di difesa personale si usa allenare le persone ad agire sotto stress, ma così facendo le si agita maggiormente e le si allontana dal cercare il proprio equilibrio interiore annullando la capacità di vedere dentro l’azione.
Nessuno si comporta bene sotto stress e questo è un dato di fatto, le azioni sono sommarie e dettate dall’agitazione ed è molto difficile risultare precisi ed efficienti.
Si instaura la falsa credenza che sia sufficiente conoscere i movimenti giusti per uscire vincenti, senza dover combattere mai. Si crea una zona mentale di confort dentro la quale chiunque può disarmare e colpire efficacemente. Si crea uno spazio mentale fasullo che rende abili senza essersi mai confrontati veramente, senza sangue e senza esperienza diretta. Questi sono i presupposti con cui si pensa di poter affrontare l’aggressore, che invece molto probabilmente è cresciuto a suon di pugni fin da bambino e che ha un carattere aggressivo e temprato.

La realtà è che lo stile di vita moderno ci rende deboli, fisicamente poco elastici, mentalmente stressati, spiritualmente distanti. Non esiste un sistema che possa creare un guerriero moderno senza unificare corpo, mente e spirito. Non lo si forma con qualche trucchetto affascinante, nè tantomeno con un attestatino che ne garantisce il livello.
Le persone hanno bisogno di attenzioni personalizzate per raggiungere l’indipendenza, hanno bisogno di essere capite, si deve essere onesti quando si lavora con il confronto fisico, perchè l’ unica certezza è la vulnerabilità, troppo comodamente sostituita con la presunzione o con la speranza che mai si arrivi a dover testare fino in fondo quanto imparato.

INDIVIDUO
L’ allenamento in INDIVIDUO ha tre fasi:
La prima fase è dedicata al corpo e alla sua funzionalità, a tutti gli aspetti tecnici valorizzando i principi alla base del movimento.
La seconda fase è dedicata alla mente che gestisce il confronto. Partendo dal semplice gioco sino ad arrivare al combattimento totale.
La terza fase si occupa dello spirito, coltivando respiro e silenzio interiore.