Lo sport è impegno, sacrificio, rispetto delle regole e soddisfazione, è l’esprimersi liberamente, il misurarsi con se stessi e con gli altri e raggiungere obiettivi. I vantaggi dello sport nell’età dello sviluppo si basano anche sulla costruzione ottimale della propria immagine corporea e, nello stesso tempo, stimolano a superare gli ostacoli collegati alla disciplina praticata. Lo sport “sano” allena ed aiuta all’autostima, alla responsabilizzazione.
Saper rispettare le regole imposte dalla disciplina praticata, assumendosi responsabilità connesse alla pratica e migliorando la cooperazione con gli altri atleti migliora la socializzazione e rende l’atleta più “aperto” e “positivo”.
Praticare uno sport, una disciplina, ci porta a considerare che un ruolo fondamentale lo svolge l’alimentazione, praticare uno sport migliora lo stato di benessere, ma bisogna stare attenti ai segnali che l’organismo ci manda, tra cui la sensazione di fatica.
La fatica è un campanello d’allarme che invita lo sportivo a fermarsi o a ridurre l’intensità dello sforzo, affinchè l’organismo non subisca danni. Spesso però la fatica interviene troppo presto a causa di errori nell’allenamento e nell’ alimentazione che, opportunamente evitati, permetterebbero di utilizzare al meglio le proprie risorse.
L’alimentazione dello sportivo deve essere prima di tutto “utile”, cioè ricca di principi nutritivi velocemente utilizzabili per produrre energia; varia e completa ma facilmente digeribile, per mantenere costante il tasso di glicemia ed evitare cali di energia, è utile fare quattro o cinque piccoli pasti durante la giornata, fra cui la prima colazione deve fornire il 20-25 % dell’energia giornaliera. Per avere muscoli sani e in forma, vanno consumate ogni giorno frutta e verdura fresche, ricche di vitamine utili contro i dannosi effetti dei radicali liberi.
“Quello che mangiamo” è determinante per la salute, e dalla prospettiva di un atleta è fondamentale per ottimizzare sia la performance di gara sia l’allenamento.
Per chi pratica sport da combattimento, e dunque si sottopone ad allenamenti particolarmente intensi, un’adeguata alimentazione è essenziale principalmente per tre aspetti:
sostenere la muscolatura (massa magra) e il fabbisogno energetico
contrastare la produzione di acido lattico nei muscoli
mantenere una corretta idratazione corporea
Una corretta alimentazione è indispensabile al fighter per compensare al significativo aumento del fabbisogno energetico, e per mantenere un’ottimale efficienza muscolare. I carboidrati sono essenziali per sostenere l’energia dell’esercizio, ma le proteine sono altrettanto essenziali per garantire efficienza e recupero ai muscoli. Entrambi questi nutrienti rivestono una particolare importanza nella dieta del fighter, e devono essere assunti regolarmente e contemporaneamente nell’arco della giornata, in almeno 3-5 pasti.

Carboidrati: quali alimenti scegliere
I carboidrati contenuti negli alimenti (pasta, riso, patate, cereali…), sono ricchi di amido, a rilascio graduale di energia, e sono da preferire nei pasti principali e lontano dallo sforzo, mentre gli zuccheri semplici (es. saccarosio o zucchero da cucina, glucosio e fruttosio contenuti nel miele, frutta…) in prossimità dell’esercizio.
Entrambi contribuiscono a mantenere integre le riserve di energia sotto forma di glicogeno, lo zucchero dei muscoli. Sono da evitare il più possibile i dolci e lo zucchero semplice, in particolare la loro assunzione regolare, anche se questo dettaglio non vale a tutti costi per gli atleti con elevatissime qualità metaboliche.
Gli zuccheri complessi stabilizzano la glicemia ed aumentano la quantità di glicogeno muscolare, quindi la disponibilità di energia durante lo sforzo. Gli zuccheri aiutano un recupero immediato delle energie dopo uno sforzo particolarmente intenso e prolungato.
Proteine: i mattoni dei muscoli
Le proteine, se pure poco coinvolte a livello energetico, svolgono un ruolo primario. Esse sono indispensabili al mantenimento e accrescimento della struttura dei muscoli, mantengono l’efficienza del sistema immunitario, endocrino, nervoso e digerente. Le proteine provenienti da fonti animali (carne, pesce, uova, formaggi) presentano un migliore valore nutrizionale rispetto a quelle vegetali (legumi, soia) perché contengono una maggior quantità di aminoacidi essenziali, tra cui i ramificati.
Negli sport da combattimento, soprattutto per gli atleti agonisti il fabbisogno quotidiano proteico risulta particolarmente elevato (oltre 1,7-1,8 g di proteine/kg di peso corporeo).
E’ buona regola limitare l’assunzione di affettati e carni grasse e rosse in favore di carni bianche, di pesce, crostacei e frutti di mare. Comunque limitare le proteine animali a un’assunzione al giorno, due al massimo, alternando carne e pesce.
Grassi: un aiuto per il sistema cardiovascolare e osteoarticolare
Dei grassi si parla sempre forse troppo poco, per la loro fama negativa, ma la loro assunzione bilanciata è comunque vitale. In particolare è essenziale un apporto corretto di acidi grassi polinsaturi e Omega 3. I primi sono contenuti rispettivamente nell’olio di lino e avocado, nel burro di arachidi, mandorle e noci, i secondi nel pesce azzurro e salmone.
Essi sono essenziali per mantenere in ottima salute il sistema cardiovascolare e proteggere il sistema osteoarticolare, particolarmente sollecitato nei fighter. Infine i “grassi di qualità” possono avere un ruolo fondamentale nel processo di recupero e in quello di adattamento.

Arriviamo nel palazzetto sportivo di Leini pronti per mostrare i nostri fighters.
Location grande, accogliente e attrezzata.
I ragazzi si presentano perfetti al peso e aspettano con pazienza il loro turno.

ALESSANDRO ALBANESE: Nella prima ripresa Ale segue la tattica scelta e colpisce con rapide combinazioni, mandando spesso l’avversario a vuoto. Nella seconda segue il gioco favorevole ad Ale che difende bene anche da corta distanza attaccando e difendendo dalla clinch. Nella terza ripresa l’avversario applica una proiezione e si infortuna alla spalla sinistra. Ale vince per abbandono un match già vinto tecnicamente.

MATTEO MAZZA: Il combattimento segue la tattica prevista, Matteo imposta un valido gioco di boxe con schivate e tecniche pulite e di qualità. Matteo si dimostra molto più attivo e pulito, i colpi anche se leggeri si fanno sentire e l’avversario inizia a sanguinare dal naso. Il match continua, nella terza ripresa Matteo lo centra con un frontale leggero ma preciso al corpo e il suo avversario deve fermarsi per respirare. Allo scadere del tempo il vantaggio è netto e Matteo vincente.

MANUELA CALZOLARI: L’avversaria parte in quarta correndo letteralmente contro Manu!!!
Solo che noi ci siamo preparati (vista l’esperienza fatta in passato) a quest’evenienza e ad affrontare un’ atleta che carica. L’avversaria perde velocemente il coraggio mentre Manuela continua a girarle intorno attaccandola da ogni angolo.
Ormai la tattica prestabilità si è chiaramente dimostrata vincente e il match prosegue con il vantaggio a senso unico. Con guanti di Ali nelle mani e le sue idee nella testa Manu vince!

Dopo una lunga ed estenuante attesa i nostri ragazzi hanno rappresentato al meglio la nostra scuola.

ALESSANDRO ALBANESE: gran bel combattimento. Entrambi gli atleti esprimono tecniche ad un buon ritmo di velocità. Incontro equilibrato con un verdetto adeguato di parità.

MATTEO MAZZA: super Matteo! Schiva, contrattacca, colpisce con braccia e gambe replicando più volte calci con la stessa gamba. Anche per quanto riguarda il “gas” Matteo mostra una resistenza maggiore del suo avversario che arriva a concludere il match completamente scarico. Vittoria netta.

FRANCESCA RICCI: ci siamo preparati tanto con la consapevolezza di dover affrontare una avversaria difficile, ma nella sostanza si è rivelato un incontro deludente poichè l’avversaria cercava la clinch ed evitava lo scambio diretto. Durante le fasi di corpo a corpo il combattimento perde ulteriormente in qualità data la mancanza di tecnica. Francesca, anche se molto preparata, non trova lo spazio per esprimersi. Viene assegnata la vittoria all’ avversaria, vittoria tuttosommato poco chiara.

Il Krav Maga una realtà in crescita
Negli ultimi anni in Italia persone di ogni età si avvicinano alla difesa personale; la tendenza di pensare alla propria incolumità in termini pratici sta letteralmente spopolando e le persone entrano nelle palestre con la volontà di imparare a difendersi.
Al giorno d’oggi ogni palestra sente il bisogno di avere un corso di Difesa Personale o meglio di Krav Maga, ma questo purtroppo crea confusione perchè il professionista si confonde con il principiante e non si sa più che cosa è meglio scegliere!

A quale istruttore e federazione è meglio affidarsi?

Questa domanda mi ha ossesionato per molto tempo!!!

Alcuni importanti cenni storici del Krav Maga di questi ultimi anni

Fino alla fine del 2010, quattro dei più importanti maestri israeliani di fama mondiale allievi diretti di Imi Lichtenfeld (fondatore del Krav Maga), lavoravano insieme sotto un’unica federazione: IKMF – International Krav Maga Federation. I quattro maestri membri cofondatari e codirettori dell’ IKMF erano: Gabi Noah, Eli Ben Ami, Eyal Yanilov e Avi Moyal. Sotto di loro militavano i migliori istruttori israeliani (tra cui Shakar Israeli e Amnon Darsa , gli istruttori che mi hanno formato e fatto il primo corso istruttori IKMF certificato israeliano). Dopo di che, nel 2010 i quattro maestri si separarono e ognuno di loro creo una propria federazione. Gabi Noah creo la IKM – International Krav Maga nella quale presto si uni anche Eli Ben Ami, Eyal Yanilov creo la KMG – Krav Maga Global e Avi Moyal continuò a conservare il nome IKMF.

Ogni altra federazione è di dubbia provenienza e i maestri che le gestiscono, nella quasi totalità dei casi, si sono autoproclamati tali; creano nomi ed etichette prive di reale fondamento, non presentano un programma nè attinente e nè organizzato secondo la tradizione del Krav Maga originale.
Quando scegli di praticare Krav Maga devi capire cosa stai scegliendo.
Io ho scelto GABI NOAH ed eccone i motivi…

Un breve cenno sulla mia esperienza con il Krav Maga!
Nel 2003 iniziai ad insegnare Krav Maga a Torino, la mia città.
Ogni volta che mi presentavo per aprire un corso nuovo dovevo parlare ai gestori delle palestre di difesa personale, perchè se pronunciavo il nome Krav Maga nessuno sapeva di cosa stavo parlando. Spesso ho dovuto fare dimostrazioni nelle palestre per far capire ciò che facevo e di che cosa si trattava e avere quindi la possibilità di gestire un corso. Dopo un’anno di lavoro insieme a due amici, anche loro istruttori, riuscimmo ad aprire 6 corsi differenti  in 6 diversi locali. Nessuno a Torino insegnava Krav Maga nel 2003. Ora i corsi sono a centinaia…
L’impatto fu interessante e anzi tempo ci rendemmo conto di quanto la cosa avesse fascino sulle persone. Presto però i miei compagni di avventura, annoiati dai programmi proposti dalle federazioni italiane alla quale facevamo riferimento e superati gli entusiasmi iniziali, decisero di lasciare il Krav Maga e di seguire strade differenti. Solo e annoiato quanto loro dalla mediocrità dei programmi proposti decisi di contattare l’IKMF per chiedere la possibilità di fare un corso con loro. Nel 2007 mi rispose Eli Ben Ami e mi offrì un incontro per valutare la cosa. Solo un anno dopo nel 2008 ottenni, dopo 5 anni di sacrifici, il mio primo diploma di istruttore di Krav Maga israeliano certificato.
Finalmente imparavo da chi lo aveva concepito!!!!

Quando sul finire del 2010 l’IKMF si scioglieva scelsi di seguire Gabi Noah e IKM international Krav Maga.
Il motivo principale fu perchè quando lo conobbi rivoluzio letteralmente il mio modo di concepire e praticare il Krav Maga.

Perchè Gabi Noah?
Gabi Noah ha una visione del Krav Maga differente rispetto agli altri maestri.
Gabi ha ulteriormente semplificato, modificato e talvolta letteralmete eliminato gran parte delle tecniche utilizzate da IKMF.
Mentre le tecniche in IKMF e in KMG sono similari, il metodo di Gabi Noah risulta fresco e genino ed ancora più diretto ed immediato.
La maggior parte delle tecniche che praticavo in IKMF non le utilizzo più perchè secondo la logica che Gabi mi ha infuso le considererei ora troppo rischiose.

Se hai voglia di capire di persona di cosa parlo e conosci il Krav Maga vieni a trovarmi e sarò lieto di passarti la mia esperienza!